L’Arciconfraternita dei Servi di Maria SS. Addolorata di San Francesco, come ogni anno vive la celebrazione della Madonna Desolata.
L’avvio di questa ricorrenza è iniziata il 3 aprile 2025 con il settenario in onore alla Beata Vergine Maria.
Il 10 aprile 2025 alle ore 19, al termine della recita del Rosario dei Sette Dolori, seguirà la celebrazione dell’Eucarestia presieduta dal Canonico Giannicola Agresti.
Dopo la funzione religiosa, avrà inizio la tradizionale processione dalla Cappella dell’Arciconfraternita adiacente alla Chiesa, che si snoderà percorrendo le seguenti vie:
Via San Francesco, piazza Umberto I, via Carlo Troia, piazza Vittorio Emanuele II, Porta Castello, via Bovio, Pendio San Lorenzo, via Porta Nuova, via Manthoné, piazza Porta la Barra e chiesa di San Sebastiano (Purgatorio).
Il Priore del Pio sodalizio Francesco Saverio Suriano, i confratelli e le consorelle, vestiti secondo le prescrizioni canoniche seguiranno il simulacro della Madonna Desolata. L’abito nero e lo scapolare rosso a forma di cuore per le donne, la veste bianca con lo scapolare che termina con un cuore su fondo bianco trafitto da sette spade che raffigurano i sette dolori della Vergine per i confratelli. Sono le queste le storiche insegne che seguiranno la processione penitenziale della statua della Beata Vergine Addolorata, in un’atmosfera suggestiva e in preghiera. Un percorso di fede, religiosità e spiritualità interiore.
“Il Direttorio su pietà popolare e liturgia. Principi e orientamenti del 2002 della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti al numero 145 ricorda:
“Per la sua importanza dottrinale e pastorale, si raccomanda di non trascurare «la memoria dei dolori della beata Vergine Maria». La pietà popolare, seguendo il racconto evangelico, ha rilevato l’associazione della Madre alla Passione salvifica del Figlio (cf. Gv 19, 25-27; Lc 2, 34s) e ha dato vita a vari pii esercizi, tra cui sono da ricordare:
il Planctus Mariae, intensa espressione di dolore […] in cui la Vergine piange non solo la morte del figlio, innocente e santo, il sommo suo bene, ma anche lo smarrimento del suo popolo e il peccato dell’umanità;
L’Ora della Desolata, nella quale i fedeli, con espressione di commossa devozione “fanno compagnia” alla Madre del Signore, rimasta sola, immersa in un profondo dolore, dopo la morte del suo unico Figlio; essi, contemplando la Vergine con il Figlio sul grembo, la Pietà, comprendono che in Maria si concentra il dolore dell’universo per la morte di Cristo, in Lei essi vedono la personificazione di tutte le madri che, lungo la storia, hanno pianto la morte di un figlio. Tale pio esercizio […] dovrà limitarsi tuttavia ad esprimere il sentimento umano davanti a una madre desolata, ma nella fede della risurrezione, saprà aiutare a comprendere la grandezza dell’amore redentore di Cristo e la partecipazione ad esso della sua Madre.
Prima della Riforma Liturgica, il venerdì più vicino alla Settimana Santa, dominato di Passione, si celebrava la passione dei Sette dolori della Beata Vergine Maria. Tale memoria liturgica si fondava sulla dottrina teologica dei rapporti della Madre con il Figlio redentore, e su un amoroso senso di “con-passione” alle pene della Madre di Cristo.
La profezia di Simeone si realizza a pieno e conferisce alla Madonna la dignità di nostra corredentrice. In seguito si aggiunse un altro motivo ricordare la “consegna” di Maria al discepolo Giovanni presso la croce di Gesù.
Anche quest’anno il Pio Sodalizio Maria Santissima Addolorata e la comunità parrocchiale San Francesco d’Assisi in Andria celebrano questa memoria mariana con la preghiera del Santo Rosario dei Sette dolori, la Santa Messa e infine la processione con il simulacro della Vergine Santa verso la Chiesa del Purgatorio. La statua della Madonna sarà nuovamente portata in processione il Venerdì Santo.
La fede della Vergine illumini la nostra vita; la Sua Materna protezione accompagni il nostro cammino incontro al Signore Risorto”.
Ecco la locandina delle celebrazioni dell’anno 2025:
Cerimonia, ieri sera, sabato 19 ottobre nella chiesa di San Francesco d’Assisi, per la vestizione delle nuove consorelle e confratelli della Arciconfraternita Maria SS. Addolorata di cui è Priore il dott. Francesco Saverio Suriano.
Una suggestiva, quanto partecipata celebrazione, svoltasi in occasione del bicentenario della fondazione di questa storica Arciconfraternita, tra le più antiche in Puglia. Presieduta dal padre spirituale don Giannicola Agresti, concelebranti don Claudio e don Savino la Santa messa ha visto la partecipazione dei rappresentanti di altre Confraternite e Associazioni religiose di Andria.
Ammissione e vestizione per Raffaella Lullo, Teresa Sgaramella, Sabino Abbasciano, Marco Coratella e Michele Mariano, nuove Consorelle e Confratelli del pio sodalizio.
Era il 1824, quando in Andria, un nucleo di pii gentiluomini e pie gentildonne, vollero congregarsi in Associazione, successivamente elevata ad Arciconfraternita, che prese il nome di Confraternita di Maria SS.ma Addolorata, con l’approvazione del vescovo del tempo, Mons. Giovanni Battista Bolognese, nonchè di quella della podestà civile, giusto Rescritto in data 4 dicembre 1824, confermato con Regio Decreto il 15 marzo 1832.
Le foto più significative della cerimonia, nella carrellata fotografica realizzata da Gianluca Albore.
Una serie di eventi culturali e spirituali accompagneranno l’Arciconfraternita Maria SS.ma Addolorata in Andria nel corso dei festeggiamenti per il 2° centenario della sua fondazione.
Era il 1824, quando in Andria, un nucleo di pii gentiluomini e pie gentildonne, vollero congregarsi in Associazione, che prese il nome di Confraternita di Maria SS.ma Addolorata, con l’approvazione del vescovo del tempo, Mons. Giovanni Battista Bolognese, nonchè di quella della podestà civile, giusto Rescritto in data 4 dicembre 1824, confermato con Regio Decreto il 15 marzo 1832. Lo scopo in forza del quale si mossero ad unirsi in sodalizio fu quello di seguire le orme dei sette pii patrizi mercanti di Firenze: Bonfiglio, Bonagiunta, Amadio, Manetto, Uguccione, Sostegno, Alessio.
Questi nel 1233 fondarono l’Ordine di Servi di Maria e oggi sono elevati agli onori degli altari, canonizzati nel 1888 da papa Leone XIII e raffigurati in un artistico grande quadro esposto nell’oratorio sede dell’Arciconfraternita.
La Confraternita dell’Addolorata ebbe il suo primo Statuto compilato dal Cav. Giovanni Jannuzzi fu Stefano e modellato su quello dei nobili della chiesa di San Ferdinando di Napoli. Ascrittasi, poi, al detto Ordine dei Servi di Maria, fu dalla Santa Sede arricchita di molte indulgenze e privilegi. Con Reale Decreto del 14 maggio 1854 fu elevata ad Arciconfraternita. Nel 1887, il confratello conte Onofrio Spagnoletti Zeuli fece costruire a proprie spese il grande ed artistico oratorio dedicato a Maria SS.ma Addolorata, annesso alla preesistente chiesa di San Francesco.
Unitamente collaborarono fattivamente nella realizzazione dell’oratorio il conte Sebastiano Jannuzzi e lo zelante mons. Stefano Porro-Jannuzzi, poi elevato alla dignità episcopale alla sede titolare di Cesaropoli ed ausiliare del Vescovo di Andria il 09-12-1891.
Attualmente il pio sodalizio continua a promuovere il culto della Beata Maria Vergine Addolorata, propone attività formative per i soci iscritti, favorisce attività culturali per la tutela e la conservazione del patrimonio storico ed artistico appartenente all’Arciconfraternita e infine collabora fattivamente alla pastorale parrocchiale e diocesana.
Per dare rilievo al bicentenario del Pio Sodalizio, il Consiglio di Priorato -di cui è Priore il dottor Francesco Saverio Suriano- ha promosso alcuni eventi culturali e spirituali rivolti non solo ai Confratelli e alle Consorelle ma estesi a tutta la comunità cittadina.
Sabato 19 ottobre nella Chiesa di San Francesco d’Assisi è in programma uno di questi appuntamenti:
– ore 17:30 Rosario dei Sette Dolori della Beata Vergine Maria
– ore 18:00 S. Messa presieduta dal Padre Spirituale, ammissione e vestizione delle nuove Consorelle e Confratelli Raffaella Lullo, Teresa Sgaramella, Sabino Abbasciano, Marco Coratella, Michele Mariano.
Un fiume di fedeli ha inondato le vie del centro cittadino, è la processione dei Misteri del Venerdì Santo vissuto come sempre tra fede e devozione. Tutto il clero unito attorno al nostro vescovo Mons. Luigi Mansi per pregare in queste ultime ore prima della Pasqua e per ripercorrere il sacrificio del Figlio di Dio che è morto sulla croce per l’Umanità. Quella stessa oggi sconvolta dalle guerre e permeata dall’odio, per fortuna non è sempre così e nella fede la speranza che le cose possano cambiare.
Questa processione è tanto antica, forse risale addirittura alla fine del 1500 anche se testimonianze certe non ce ne sono. Poi venne sospesa nella sua forma cittadina e ripresa nella seconda metà del 1800, come testimoniano le date riportate sulle antichissime croci lignee, una rarità.
Il venerdì santo è il fulcro della settimana Santa, caratterizzata da riti e tradizioni ovunque, in giro per la Puglia, l’Italia, l’Europa e oltre. Dalla chiesa del Purgatorio ha preso le mosse il corteo che ha attraversato tutto il centro cittadino per seminare speranza nel futuro.
Venerdì 22 marzo 2024, venerdì che precede la Domenica delle Palme, nella chiesa di San Francesco d’Assisi, si è vissuta la celebrazione della Madonna Desolata. L’avvio di questa ricorrenza è stato dato dalla recita delle preghiere del Rosario dei Sette Dolori, cui è seguita la celebrazione dell’Eucarestia presieduta da don Giannicola Agresti. Dopo la funzione religiosa, dalla Cappella dell’Arciconfraternita adiacente alla Chiesa, sede dell’antico sodalizio dedicato a Maria SS. Addolorata, si è mossa la processione penitenziale della statua della Beata Vergine Addolorata, detta “Desolata”.
Il Priore dell’Arciconfraternita, Francesco Saverio Suriano, eccezionalmente, in occasione del bicentenario del pio sodalizio, ha apposto personalmente sulla statua della Desolata il pugnale d’argento, diverso da quello arricchito con pietre preziose che sfilerà in processione durante il Venerdì Santo.
I confratelli e consorelle, vestiti secondo le prescrizioni canoniche hanno seguito il simulacro. L’abito nero e lo scapolare rosso a forma di cuore per le donne, la veste bianca con lo scapolare che termina con un cuore su fondo bianco trafitto da sette spade che raffigurano i sette dolori della Vergine per i confratelli; sono le insegne che hanno seguito la processione penitenziale della statua della Beata Vergine Addolorata, in un’atmosfera suggestiva e piena di pathos hanno seguito la processione in religioso silenzio e in preghiera verso la chiesa di San Sebastiano detta “del Purgatorio”, sita in piazza Porta la Barra, nella quale sono esposte le statue lignee dei Misteri risalenti alla prima metà del Settecento. Un percorso di fede e di religiosità, carico di emozioni, in cui la sacra liturgia e la pietà popolare celebra la presenza della Vergine ai piedi della Croce. Maria, la “Desolata”, la Madre della Chiesa, vive la prova suprema della fede, della speranza, del perfetto amore, dell’unione con il Dio Redentore.
Il Parroco Agresti ha ringraziato a nome del Priore Suriano e del priorato le diverse associazioni civili e religiose che hanno preso parte alla celebrazione, e i numerosi fedeli, che hanno voluto rendere testimonianza di devozione verso la Vergine Maria, accompagnando la statua fino alla chiesa del Purgatorio.
Per l’occasione, è stata portata dai Crociferi della Pia Associazione diocesana, una delle antiche croci del Venerdì Santo, di proprietà della stessa Arciconfraternita di Maria SS. Addolorata in San Francesco.
Ad Andria, sabato sera 9 marzo 2024, nella chiesa di San Francesco si è tenuto il secondo evento concertistico in occasione della celebrazione del secondo centenario della fondazione dell’Arciconfraternita Maria SS. Addolorata.
Si è esibita al pianoforte la concertista Chiara Bertoglio che ha eseguito l’opera di J. Haydn “Le ultime sette parole di Cristo sulla croce”. Nel 1876 Franz Joseph Haydn ricevette da un canonico di Cadice, nella Spagna meridionale, la richiesta di comporre una musica da eseguire durante le cerimonie del Venerdì Santo. Nacque così la “Musica instrumentale sopra le 7 ultime parole del nostro Redentore in croce ovvero Sette Sonate con una introduzione ed alla fine un Terremoto”.
Chiara Bertoglio concertista di pianoforte, musicologa, teologa e scrittrice, diplomata in pianoforte al Conservatorio di Torino e all’Accademia di S. Cecilia, ha un dottorato di ricerca in Music Performance Practice (University of Birmingham), una Licenza in teologia (S. Anselmo) e un MA in Systematic Theology (Nottingham).
È stato un momento di forte intensità emotiva, rispecchiante il periodo quaresimale. Molto sentita è stata la partecipazione dei fedeli portatori a rivivere questi momenti di introspezione e di rivisitazione del dolore di Cristo.
Nell’ambito dell’evento il Priore dell’Arciconfraternita Maria SS. Addolorata Francesco Saverio Suriano, ha ringraziato tutti gli intervenuti ed in particolare il Maestro Michele Carretta per aver erudito il pubblico ed ha omaggiato la concertista Chiara Bertoglio con un bouquet di fiori, una copia della pubblicazione del primo centenario dell’Arciconfraternita insieme al libretto della Via Matris Dolorosae.
Il Priore dell’Arciconfraternita Maria SS. Addolorata, Francesco Saverio Suriano, ieri sera 2 marzo 2024 nella chiesa di San Francesco, dopo aver salutato e ringraziato per la presenza il Vescovo di Andria Mons. Luigi Mansi, la sindaca avv. Giovanna Bruno e il padre spirituale Don Gianni Agresti, ha illustrato la storia dell’Arciconfraternita Maria SS. Addolorata, sottolineando di essere il 36° Priore dalla fondazione del pio sodalizio.
Quest’anno ricorre infatti il bicentenario della fondazione 1824 -2024. Nel 1824, in Andria un nucleo di gentil uomini e di gentil donne vollero riunirsi in associazione dando il nome di Confraternita di Maria Santissima Addolorata, con l’approvazione del vescovo dell’epoca Mons. Giovanni Battista Bolognesi nonché della potestà civile, giusta ordinanze data 4 dicembre 1824 e confermato con Regio decreto del 15 marzo 1832. La motivazione di questa unione era quella di seguire le orme dei sette pii Patrizi Fiorentini mercanti, questi nel 1233 fondarono l’ordine dei servi di Maria in Firenze canonizzati 1888 dal Papa Leone XIII e raffigurati in un artistico quadro olio su tela del 1894 del maestro Domenico Carbone esposto nella cappella di Maria SS. Addolorata.
La confraternita dell’Addolorata ebbe come primo statuto, compilato dal Cav, Giovanni Jannuzzi fu Stefano, modellato su quello della chiesa di San Ferdinando di nobili di Napoli. Con decreto del 14 maggio 1854 la Confraternita fu elevata ad Arciconfraternita. Nel 1887 Onofrio Spagnoletti Zeuli fece costruire a proprie spese il sontuoso oratorio annesso alla parrocchia di San Francesco dedicato a Maria SS. Addolorata. Collaborarono fattivamente alla costruzione dell’oratorio il Conte Sebastiano Jannuzzi e Mons. Stefano Porro Jannuzzi. Il Pio sodalizio continua a promuovere il culto della Beata Vergine Addolorata e propone attività formative e favorisce attività culturali per la tutela e la conservazione del patrimonio storico culturale della Confraternita e non ed infine collabora alla pastorale parrocchiale diocesana.
Don Francesco Leo ha presentato l’evento dal titolo “Mendicanti di Dio” che guida le tre serate dedicate all’Arciconfraternita ed ha esortato dicendo: “Vogliamo sentirci così con il palmo del cuore aperto per ricevere un dono. Questa sera ci accompagnerà Dante e Schumann attraverso il cuore, la parola, le mani e la musica. Dante parlerà a noi tramite suor Savina Saracino cultrice della Divina Commedia e Schumann attraverso la musica della pianista M° Stefania Argentieri e l’oboista M° Marta Binetti. Manifestiamo l’apprezzamento e la gratitudine, lasciamoci prendere per mano dalla parola dalla musica e che questa via venga incontro a noi; e noi da mendicanti mettiamoci in cammino”.
E’ stato un prezioso appuntamento ideato e curato dal Priorato del Pio sodalizio con l’approvazione e la condivisione del parroco Don Gianni Agresti.
Si è registrata una grande partecipazione e l’evento ha conquistato i fedeli intervenuti con la musica e la narrativa a confronto intrisa di un importante messaggio di pace in un luogo simbolo di cristianità e resistenza culturale come la Parrocchia di San Francesco. L’iniziativa, per il terzo anno è proposta dall’Ufficio liturgico diocesano, sezione “Musica sacra”, quale itinerario attento alla via Pulchritudinis.
Una serata incentrata su un intreccio di musiche, testi e commenti che attraverso una regia attenta conduce alla contemplazione della bellezza. La musica e la parola diventano strumenti privilegiati che traducono il vissuto intimo di ciascuno di noi in esperienza condivisa.
L’irrinunciabile messaggio di pace, di condivisione e di preghiera traducono il vissuto dell’esperienza di fede di laici impegnati.
Un avvenimento musicale per introdurre non sono un semplice concerto, ma una meditazione in musica, che si è svolta tra brani musicali scanditi dalla lettura delle parole che sono stati un invito a volgere lo sguardo a Colui che ha risposto all’odio con l’amore, all’egoismo con il dono totale di sé.
I temi dei due prossimi appuntamenti sono: il 9 marzo 2024 con ” Le ultime sette parole di Cristo sulla croce” ed il 16 marzo con ” Gustate e vedete come è buono il Signore”.